Devilman: crybaby – Un capolavoro modernizzato!

Lo scorso fine settimana è stato condito non solo dalla calza dell’epifania, ma anche dal rilascio su Netflix del tanto atteso Devilman: crybaby, ovvero una riedizione del celebre anime tratto dall’omonimo manga di Go Nagai.

Da buon fan sia dell’opera cartacea che di quella che ho potuto ammirare negli anni 90 su vari canali TV regionali mi sono fiondato a guardarla e purtroppo ho dovuto constatare una cosa, non siamo davanti assolutamente ad un’opera fedele al 100% a ciò che possiamo leggere nel manga…MA IL RISULTATO FINALE È COMUNQUE UNA GRANDE FIGATA!

In Devilman: crybaby ci ritroveremo a seguire la storia di Akira che dopo un inizio in cui viene presentato come un ragazzino sfigato e che dopo aver reincontrato il suo amico d’infanzia Ryo Asuka si ritroverà dopo una lunga vicissitudine a diventare Devilman, ospitando dentro di se il demone di nome Amon. La trama di questo nuovo anime scorre in maniera molto piacevole e ci porta sullo schermo tutti i momenti clou di questo manga realizzato da Go Nagai. Alcuni momenti però potrebbero risultare abbastanza lenti, ma in verità sono dei veri e propri approfondimenti sulla mentalità dei comprimari di Akira in questo anime.

Una cosa che personalmente mi ha fatto storcere il naso è stato l’utilizzo di determinate animazioni, in particolare durante i primi episodi e che, forse, con l’occhio che ci fa l’abitudine riusciremo a gradire maggiormente. Parlo di determinati punti in cui le animazioni e le illuminazioni possono davvero mostrare il fianco.

Una cosa che invece resta completamente invariata è la critica dell’autore. Anche in questo Devilman: crybaby viene fortemente mostrato come la paura e l’odio ci possono portare in situazioni estreme in cui siamo pronti a rinunciare alla ragione e alla nostra umanità pur di sopravvivere, ma quello che Go Nagai vuole fare e farci domandare la differenza tra il bene e il male.

Devilman: crybaby, diversamente da quanto fatto dal primo anime dedicato a questo manga, cerca di puntare su una maggiore crudezza e ad un contenuto politicamente scorretto, cosa che non avvenne in passato e che comunque costò a quell’opera la censura dalla TV italiana a partire dal 1994. Sicuramente l’essere pubblicato su Netflix ha permesso agli autori una maggiore libertà di realizzazione. All’interno di questo anime infatti troviamo senza nessuno sconto violenza, droghe, alcol e sesso, tematiche che nel manga sicuramente erano molto marcate e di cui ora possiamo godere appieno.

Prima avevo parlato di come alcuni episodi puntavano molto a espandere la conoscenza dei comprimari, ma solo di quelli che hanno una diretta influenza sui fatti narrati dalla storia, alcuni personaggi secondari, invece, risultano essere come quel passante per strada che con il quale al massimo ti scambi il saluto di rito.

Questo Devilman: crybaby ha anche un’opening davvero molto carina e accattivante ma sicuramente nel mio cuore non potrà mai toccare le vette di epicità che aveva quella dell’anime anni ’70 e il suo grido iniziale che personalmente mi aspettavo nella scena in cui Akira diventa Devilman.

Quindi in conclusione cos’è Devilman: crybaby? È semplicemente il manga di Go Nagai nudo e crudo portato sullo schermo anche se con qualche piccola incertezza. Si tratta di un capolavoro? Per i fan del manga sicuramente per gli altri invece si potrebbe trattare semplicemente di un prodotto molto buono e che forse poteva essere reso in modo migliore, ma di certo un qualcosa per cui vale la pena sottoscrivere un abbonamento a Netflix.

GIUDIZIO FINALE

8.5    Voto totale

 

Devilman nudo e crudo

 

Disegni eccelsi…

 

Caratterizzazione dei personaggi ottima…

 

10 episodi potrebbero essere troppi per qualcuno

 

…alcune animazioni invece molto incerte

 

…alcuni secondari sono buttati sullo schermo senza pronfondità