Uncharted: The Lost Legacy è l’espansione stand alone di Uncharted 4: Fine di Un Ladro che fu annunciata durante la PlayStation Experience dello scorso dicembre. Questo gioco per PlayStation 4, e naturalmente sviluppato da Naughty Dog, si fa conoscere tramite le pagine del PlayStation Blog italiano.
Il mese scorso ho avuto la fortuna di poter dare una prima, veloce occhiata a una versione preliminare di Uncharted: The Lost Legacy e di parlare con il team negli uffici di Naughty Dog. Per quanto sia ancora nelle prime fasi di sviluppo, la prossima avventura della serie è già straordinariamente promettente.
A colpire, prima di tutto, è l’ambientazione: portare l’azione della serie nell’estremo sud dell’India si è tradotto in un’iniezione di colore e carattere. La scelta della location dona al gioco una gradevole sensazione di freschezza e al tempo stesso lo avvicina, per il feeling da fumetto pulp, all’avventura di esordio di Nathan Drake. “Quello che volevamo”, spiega il direttore creativo Shaun Escayg, era offrire di nuovo “spazi estesi e affascinanti paesaggi da attraversare ed esplorare, grondanti senso di scoperta da ogni angolo”.
The Lost Legacy è una storia tutta nuova, ambientata tra sei e dodici mesi dopo gli eventi di Uncharted 4. L’azione prende le mosse, come prevedibile, dalla caccia a una misteriosa reliquia d’incalcolabile valore, la Zanna di Ganesh. Quello che è davvero imprevedibile, tuttavia, è la coppia che si mette sulle sue tracce.
Gli opposti si attraggono
Al centro della storia, infatti, c’è un team tutto al femminile composto dalla ladra Chloe Frazer e dalla mercenaria Nadine Ross, niente affatto persuase a fidarsi l’una dell’altra, ma costrette dagli eventi a collaborare per strappare la Zanna a un misterioso signore della guerra chiamato Asav. “Mi piace improvvisare”, mormora Chloe in un significativo scambio di battute della demo. “Ho notato”, le risponde sarcastica Nadine.
Perché tornare sul personaggio di Chloe? Per Naughty Dog è stata una decisione tutto sommato ovvia. “È un personaggio interessante, con un tono appena meno solare rispetto a Drake”, sottolinea lo sceneggiatore Josh Scherr. “Sono entrambi cacciatori di tesori, ma mentre Drake ha il complesso dell’eroe, Chloe si preoccupa soprattutto del suo tornaconto”. Ed è proprio lei, non a caso, a mettere in moto la caccia alla Zanna.
Nadine, invece, rientra in scena per ragioni in parte note, legate alle conseguenze delle sue scelte nel finale di Uncharted 4. Con la sua compagnia di mercenari, la Shoreline, ormai in rovina, si ritrova in una situazione disperata e senza lavoro.
“Chloe, dal canto suo, ha un bisogno disperato di qualcuno che abbia un background militare”, racconta Escayg. “In tutto il cast di Uncharted, Nadine è probabilmente il personaggio più pragmatico, quello con l’approccio più razionale che abbiamo creato”, aggiunge Scherr. “In effetti, lei tende ad affrontare i problemi in modo molto diretto”.
Metterle insieme accentua in modo naturale le caratteristiche della controparte. “Sono su poli opposti: Chloe è istintiva e avventata, Nadine è molto quadrata e concreta”, spiega Escayg. Gli ingredienti, insomma, di tutte le coppie memorabili del cinema.
Il loro rapporto, ovviamente, è destinato a essere approfondito e colorarsi in modo imprevedibile nel corso della storia. “Entrambe sono in una posizione cui non sono abituate”, sottolinea il direttore del gioco, Kur Margenau: “Chloe si trova a prendere decisioni, mentre Nadine, che in genere dirige la baracca, è ora una mercenaria. Entrambe cercano di venire a patti con la loro situazione, anche se andando piuttosto a braccio”.
Ampi corridoi
Dopo aver presentato i personaggi e le premesse narrative, è arrivato il momento di dare un primo sguardo all’azione di gioco. In base a quanto visto, le dinamiche di The Lost Legacy risulteranno familiari a chiunque abbia giocato Uncharted 4, ma Naughty Dog è determinata a rifinire le meccaniche basandosi sulle lezioni apprese nel corso del lungo sviluppo di Fine di un Ladro.
In questo processo, il team è partito da una revisione del design degli scenari. Le ambientazioni, promettono, saranno persino più ampie rispetto a quelle viste nel quarto capitolo, e daranno modo a ogni giocatore di esplorarle al ritmo e con le modalità che preferisce. Saranno gli scenari “più estesi mai visti nella serie”, ha osservato Margenau.
Nel corso dello sviluppo di Uncharted 4, Naughty Dog aveva sperato di poter offrire aree con queste caratteristiche in location come il Madagascar, ma esigenze legate al rispetto della data di uscita hanno imposto alcuni compromessi, come spiegato dall’art director Tate Mosesian. The Lost Legacy, invece, potrà beneficiare di un processo di sviluppo inedito per Naughty Dog, che vede fino a cinque team al lavoro su una singola sezione di gioco.
In The Lost Legacy, questo si tradurrà in un ampio e intricato hub centrale cui sono connesse molte delle location principali, ciascuna con tratti unici legati al modo in cui approcciare l’area di gioco, agli enigmi ambientali, agli scontri a fuoco e molto altro.
La varietà delle ambientazioni, come accennato, è straordinaria, in parte per merito degli splendidi panorami offerti dalla regione dei Ghati Occidentali, una catena montuosa nel sud dell’India. Si va da giungle lussureggianti a vette inaccessibili, da templi antichissimi agli scenari urbani devastati dalla guerra visti nel trailer con cui il gioco è stato presentato nel corso del PSX 2016.
Gli scenari non saranno solo ampi e diversificati: al loro interno non mancheranno numerosi segreti nascosti, pronti a riempire le tasche dei giocatori più attenti e degli esploratori più metodici.
I ferri del mestiere
Nuove meccaniche scaturiscono anche dall’aggiunta di armi inedite. È il caso della pistola silenziata, che dona all’azione un maggiore approccio stealth e amplia le opzioni tattiche a disposizione dei giocatori.
Al polo opposto delle dinamiche di gioco c’è la disponibilità, per la prima volta nell’avventura in singolo, del C4 tanto amato dalla comunità multiplayer della serie. Un esordio destinato a fare rumore.
Nel complesso, la struttura più aperta degli scenari sembra in grado di offrire un ventaglio di opzioni tattiche più ampio, che poggia sulle basi di Uncharted 4. “Intere sezioni possono essere saltate interamente, o affrontate da più direzioni. Questo dona all’azione una maggiore coesività e ai giocatori più scelte”, spiega Margenau.
Un altro elemento inedito, la possibilità di forzare le serrature, è stato mostrato brevemente nel corso del trailer di debutto del PlayStation Experience 2016. Se le sue meccaniche sono ancora in fase di definizione, conforta sapere che la dedizione del team nel restituire la sensazione tattile dello scassinamento è tale da averli spinti a comprare un kit da scassinatori per fare pratica!
Un elemento, senza dubbio, è destinato a non cambiare: l’approccio del team alle esplosive sequenze d’azione che hanno reso famosa la serie e regalato alcuni dei momenti più memorabili dei videogiochi. “Ovviamente le adoriamo, e The Lost Legacy includerà alcuni momenti in cui ci spingeremo dove non siamo mai arrivati prima”, racconta Margenau. Ma purtroppo è impossibile, a questo punto dello sviluppo, scucirgli altre informazioni al riguardo.
Caccia al ladro…
Vale la pena sottolineare che The Lost Legacy, inizialmente pensato come DLC, si è trasformato strada facendo in un gioco standalone più corposo, che si posiziona, in termini di ore di gioco, tra The Last of Us: Left Behind e lo stesso Uncharted 4. La sua uscita è prevista per quest’anno.
Cosa possono aspettarsi i fan di Nathan Drake? Ci sarà spazio per lui in The Lost Legacy? “Abbiamo buttato giù alcune idee sull’inserimento di Nate come personaggio secondario”, spiega Scherr, ma “sono sembrate tutte troppo artificiose, per via del modo in cui abbiamo chiuso Uncharted 4”. Sull’argomento, Margenau è ancora più diretto, e cancella ogni speranza: “Non c’è alcuno spazio per Nathan Drake qui”.
“Se proprio volete, potete immaginare Drake seduto sul divano a giocare a Crash Bandicoot mentre Chloe e Nadine sono in giro per il mondo a far danni”, scherza Scherr, servendo a Margenau su un piatto d’argento la battuta finale: “Magari a giocare al remaster di Crash”.