Onestamente abbiamo dovuto aspettare e non poco prima di scrivere questa recensione perché fino a qualche giorno fa dentro di noi la frenesia portata da questo film era veramente tante. C’è voluta l’uscita di un altro film dello stesso “filone” per permetterci di accantonare un attimo tutto ciò che Lo Chiamavano Jeeg Robot ci ha provocato a livello di emozioni e di vera gioia.
Vola tra lampi di blu…
Il film diretto da Gabriele Mainetti e sceneggiato da Nicola Guaglione e Menotti è semplicemente qualcosa di davvero magistrale da tutti i punti di vista. Lo Chiamavano Jeeg Robot vede come protagonista Enzo Ciccotti, interpretato da Claudio Santamaria e che molti ricorderanno per le sue interpretazioni in Diaz, Romanzo Criminale di Michele Placido, Casino Royale e anche come voce di Christian Bale nella trilogia di Nolan dedicata a Batman, un ladro che ad un tratto si ritroverà ad entrare in possesso di alcuni superpoteri che inizialmente utilizzerà principalmente per scopi puramente egoistici. Enzo, infatti, non è assolutamente una persona buona, è il classico criminale della periferia romana che pian piano comincerà la sua evoluzione diventando un eroe.
Questa evoluzione di Enzo però avviene solo dopo il suo incontro con Alessia, interpretata da Ilenia Pastorelli che conosciamo per la sua esperienza al Grande Fratello, una ragazza molto dolce e con un piccolo problema che le farà credere che Enzo Ceccotti non è altro che Hiroshi Shiba, il protagonista del famoso anime Jeeg Robot d’Acciaio che viene continuamente citato dalla ragazza durante le scene in cui è presente.
Terzo personaggio principale è interpretato da Luca Marinelli, presente ne La Grande Bellezza e Non Essere Cattivo, ovvero Lo Zingaro. Questo personaggio altro non è che una sorta di capo di una batteria che si vuole risollevare dalle sorti di fallito e cercare di non fare la stessa fine di suo padre. Oltre a questa sua smania di grandezza ci sono alcuni aspetti del suo carattere, tra cui uno che non si può dire, come la pazzia che lo rendono come una vera e propria reinterpretazione italiana del Joker.
La trama di Lo Chiamavano Jeeg Robot scorre in una maniera talmente fluida che davvero non si sente assolutamente il passare del tempo. Solo la prima parte, infatti, passa davanti agli occhi stampandosi nella memoria dello spettatore anche grazie a scelte registiche molto sapienti da parte di Mainetti che riesce il più delle volte a raggirare l’ostacolo fatto dal poco budget che c’era a disposizione. Gli effetti visivi, naturalmente, ci sono ma sono stati messi in maniera intelligente e senza strafare, infatti non sembrerà mai di essere davanti ad un effetto speciale. Anche se in alcuni dettagli, purtroppo, si sentirà un pochino il peso del poco budget ma è tutto assolutamente passabile e non andrà assolutamente ad intaccare la qualità del film.
Stiamo parlando di un film supereroistico e chiaramente dobbiamo prendere in considerazione le scene d’azione che vengono diretta in maniera fantastica e che sono facilmente comprensibili dal pubblico senza trovarsi davanti al caos tipico che le produzioni americane ci stanno abituando a vedere nei film. Si può davvero comprendere ogni singolo movimento dell’azione senza nessun mal di testa generale e tutto questo rende Lo Chiamavano Jeeg Robot davvero sublime.
Sicuramente Lo Chiamavano Jeeg Robot è un film non adatto a tutti, e non stiamo scherzando. Non si tratta di un prodotto di natura fumettistica e adattato al grande schermo, è un’opera originale al 100% ma c’è bisogno di essere davvero preparati per comprenderne la natura, l’essenza e tutto ciò che rappresenta per il cinema italiano e chi è abituato alla produzione media cinematografica del nostro paese non riuscirà assolutamente ad apprezzarlo in tutto.
Lo chiamavano Jeeg Robot è una perla rara nel panorama del cinema italiano. Il pugno di Enzo Ceccotti è così potente da distruggere qualsiasi stereotipo sulla nazionalità del film. E se l’intento di Jeeg non fosse quello di salvare l’umanità ma solo il cinema italiano? Se fosse lui l’eroe destinato a sconfiggere la nemica civiltà che minaccia i film nostrani? Se così fosse allora è giusto far parte del movimento “#SosteniamoJeeg“
GIUDIZIO FINALE
9 Voto totale
Low budget ben gestito…
Caratterizzazione dei personaggi incredibile
È italiano al 100%
… Anche se leggermente si avverte in alcuni dettagli