Ormai tutti quanti sappiamo che la figura di Mario è quella più utilizzata nel mondo videoludico, basta pensare che ogni anno escono tantissimi titoli in cui l’idraulico baffuto è presente. Tra le varie serie realizzate da Nintendo una delle migliori è senza dubbio quella di Paper Mario, che dopo un capitolo su Gamecube e uno su Wii, ecco che l’anno scorso la grande N rilascia un capitolo dedicato esclusiva e Nintendo 3DS, ovvero Paper Mario Sticker Star.
Questo titolo riesce a portare avanti egregiamente questa serie?
Scopriamolo con questa recensione!
Paper Mario Sticker Star comincia con la celebrazione dello Sticker Festival, una ricorrenza nella quale è possibile ammirare una cometa speciale. Una storia narra che se tutti esprimono un desiderio durante il suo passaggio, esso diventerà realtà. Neanche a dirlo, questa è un’occasione fantastica per Bowser per cercare di creare scompiglio, ed infatti una volta che la nemesi di Mario ha raggiunto il palco, tocca la cometa che vola nel cielo esplodendo. I frammenti della cometa si sparpagliano per tutto il mondo e con essi anche gli Sticker Reali, di cui uno finisce proprio sulla testa di Bowser che riesce così a diventare potentissimo e così ne approfitta per mettere Mario al tappeto.
Il caro idraulico verrà soccorso da Corinne, la guardiana degli Sticker Reali, che accompagnerà Mario nella sua missione di salvare come sempre la Principessa Peach dalle grinfie di Bowser.
La trama di questo titolo è costellata di momenti comici ed esilaranti e come da tradizione anche questo Paper Mario Sticker Star non riesce ad essere minimamente serio su questo punto di vista.
Paper Mario Sticker Star si stacca dagli elementi RPG che avevano caratterizzato i primi due capitoli della serie, cosa che forse potrebbe scontentare qualcuno, infatti se si prende il titolo con lo stesso spirito dei primi due si potrebbe incappare nella delusione e quindi non godersi il gioco.
Sticker Star fonda tutta la sua esperienza di gioco sugli adesivi da collezzionare, infatti combattimenti, esplorazione, enigmi, negozi, tutto è volto alla ricerca di sticker sempre più forti ed unici o da collezione per completare il proprio museo. Questa scelta si sposa magnificamente con il concetto “Paper” del titolo, basti pensare che si potranno addirittura strappare parti di scenario per riutilizzarle per cercare di raggiungere zone altrimenti irraggiungibili.
Nella gestione degli sticker ci verrà in aiuto un album che ci permetterà di catalogare tutti gli sticker che staccheremo dalle pareti, casse e via di seguito. All’inizio del gioco esso sarà abbastanza limitato ma proseguendo nella storia esso pian piano si amplierà permettendoci di portare molti più adesivi. Dico questo perchè ogni tipo di sticker sarà diverso da un altro e occuperà all’interno dell’album uno numero di spazi diverso. Infatti ci saranno quelli da 1 quadrato fino ad arrivare ad alcuni sticker che occupano metà pagina.
Parlando della tipologia degli sticker, tra queste spicca chiaramente la tipologia “Sticker Oggetto”, particolari adesivi che possono essere creati solo dopo aver consegnato la controparte reale, come ad esempio un ventilatore o un rubinetto.
Quello che potrebbe spiazzare qualcuno all’inizio del gioco è il fatto che una volta utilizzato uno sticker (in battaglia o durante l’esplorazione) questo sparisce automaticamente da dentro l’album, anche per via dello spazio limitato di quest’ultimo proprio nelle prime ore di gioco, ma è una sensazione che durerà molto poco, fidatevi, basta solo immergersi nella logica di Paper Mario Sticker Star, prendendo dimestichezza con le meccaniche e questi problemi saranno acqua passata.
Passando a parlare del sistema di lotta, il primo pensiero che molte persone si faranno è “Siccome non ci sono punti esperienza, perchè dovrei combattere? Non sarebbe meglio scappare dai combattimenti?” Ed invece no cari, svolgere i combattimenti che vi trovate sul vostro tragitto è molto importante soprattutto perchè avete bisogno assolutamente di accumulare monete per cercare di acquistare sticker molto potenti in vista delle boss fight, perchè costano davvero tanto, soprattutto nei mondi finali e in quei casi in cui c’è bisogno per forza di un determinato tipo di sticker per terminare la battaglia.
Nei combattimenti è stata introdotta anche l’abilità Girasticker, che tramite ad una slot machine, e chiaramente all’esborso di monete, potremo tentare la fortuna per avere più turni a disposizione. Questa abilità non va assolutamente sottovalutata perchè oltre al solito tempismo in cui bisogna parare gli attacchi nemici, oppure premere il pulsante per fare un danno critico, se riusciamo a sconfiggere i nemici con meno turni possibili, avremo alla fine dello scontro un guadagno monetario molto più ingente.
Parliamo ora invece dei puzzle ambientali che potrebbero forse infastidire qualcuno. Infatti alcuni di questi puzzle richiedono degli sticker oggetto specifici che se non recuperati precedentemente potrebbero portarci a fare un lungo e disperato backtracking, soprattutto nel caso in cui non conosciamo l’esatta ubicazione di quel determinato oggetto. In altri casi potremmo addirittura sprecare degli sticker oggetto che non erano necessari in quel frangente anche considerando una discreta libertà di svolgimento della storia. Io personalmente ho trovato questa situazione lievemente stimolante anche perchè aguzzare l’ingegno è ottimo anche se mi è capitato a volte di dover tornare indietro perchè non ho fatto caso ad un oggetto da recuperare, dovendo per forza di cose rifare molti livelli già completati.
Continuando a parlare dell’accennata libertà di svolgimento della storia, risulta chiaro che la struttura del gioco raramente consiglierà esplicitamente dove andare e soprattutto cosa fare che in alcuni casi potrebbe rivelarsi un pregio e in altri un difetto.
Un pregio che senza dubbio dobbiamo riconoscere a questo gioco sono i vari esperimenti videoludici e le situazioni realizzate dal team di sviluppo. Il level design del gioco è eccellente in ogni punto, anche nella diversificazione dei vari attacchi soprattutto nel caso in cui durante una lotta venga utilizzato uno sticker oggetto. I risultati e gli effetti sono davvero spettacolari ed esilaranti.
Da non dimenticare anche i vari obiettivi secondari del gioco come scoprire segreti nascosti nei livelli, accrescere la propria energia vitale o completare il Museo di cui vi ho parlato sopra.
Altro aspetto di Paper Mario Sticker Star, sul quale non si possono sollevare dubbi è la realizzazione grafica, che nonostante sia molto più contenuta rispetto al passato, ha in se tutto il carattere del mondo fatto interamente di carta. Lo stile grafico è coloratissimo e dettagliattisimo in tutti i suoi punti, partendo dai nemici fino alle ambientazioni e anche all’effetto 3D che è davvero ben realizzato e che non è mai fastidioso.
Come sempre ottima anche la colonna sonora realizzata a dovere e che segue perfettamente l’azione con un motivetto apposito. Molte melodie sono state riprese dal passato con i giusti remix, oltre chiaramente ai brani completamente inediti.
Infine, per quanto riguarda la longevità posso affermare di essere molto soddisfatto, completare tutti i mondi e scoprire i vari segreti impegnano per circa 25 ore.
In conclusione Paper Mario Sticker Star non è proprio quello che ci si aspettava da un titolo con questo nome, dato che di elementi RPG ne ha ben pochi ma preso con il giusto spirito e riuscendo ad entrare bene nelle meccaniche di gioco è davvero appagante e regala delle ore di sano divertimeno.
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Paper Mario: Sticker Star |